Chi siamo e caratteristiche generali dell’iniziativa

Questo sito WEB, ideato e realizzato da L. Bonardi, A. Galluccio, M. Urso, R. Scotti, senza interventi esterni, contiene una accurata selezione delle migliori fotografie dei ghiacciai della Terra, con esclusione dell’Antartide e della Groenlandia. Una sua sezione particolare è dedicata alle pareti di ghiaccio*.

Si tratta di un archivio aperto, in implementazione permanente, è liberamente fruibile e privo di copyright (se non per le immagini pubblicate a esso assoggettate alla fonte).
Non contiene pubblicità, non ha fini di lucro o di ritorno di immagine, non è collegato ad alcun network.
Il sito si propone soprattutto di fornire un contributo alla divulgazione del bello naturale, che vede nei ghiacciai una delle sue espressioni più spettacolari ed affascinanti: operazione particolarmente significativa nella fase storica climatica attuale che presenta purtroppo un inusitato, rapidissimo depauperamento di questi elementi vivi del paesaggio terrestre.

Sotto il profilo tecnico della climato-glaciologia ulteriori valenze sono:
– una documentazione storico-iconografica del glacialismo terrestre dopo il 1850;
– un contributo alla ricostruzione della storia recente del clima nello stesso periodo;
– aspetti educazionali in merito al climate change.

L’archivio raccoglie soprattutto, ma non in via esclusiva, immagini relative allo stato dei ghiacciai continentali nel corso degli ultimi 150 anni, dalla metà dell’Ottocento al 2000 (e in qualche non rara realtà geografica anche oltre**).
Di fatto, quelle presentate dalle immagini sono condizioni che – nel loro ordine di grandezza – riflettono la realtà del glacialismo di un arco temporale molto più esteso, relativo almeno all’ultimo millennio; una realtà rapidamente e drasticamente superata solo nel corso degli ultimi decenni, con l’instaurarsi della fase (sinora) più acuta del riscaldamento climatico globale.
In prima istanza, quindi, la maggior parte delle immagini finisce con il restituire un’idea di glacialismo ben più ampio e diffuso dell’attuale, capace di esprimersi, nei diversi contesti geografici, attraverso una pluralità di forme oggi fortemente scalfita dalla crisi climatica.
Come noto, la massima avanzata storica dei ghiacciai non è, salvo rari casi, direttamente documentabile attraverso le immagini, essendo essa maturata in età pre-fotografiche. Ma quelle che vengono qui riprese sono condizioni che si avvicinano e lasciano facilmente immaginare (quando non addirittura riproducono) i momenti di apogeo storico del glacialismo continentale.

Un’immagine campione può spiegare meglio tale concetto (Ghiacciaio di Morteratsch, Massiccio del Bernina, Svizzera; foto Flury, non datata): sono ben visibili le tracce di una pregressa maggiore espansione grazie alle morene laterali; si intuisce la trascorsa confluenza delle colate laterali; i bacini di accumulo, anche di ghiacciai limitrofi, presentano spessori cospicui, come pure testimoniato dalle falesie di diversi ghiacciai pensili; la presenza di un buon innevamento restituisce l’idea di annate equilibrate, in grado di alimentare a sufficienza il ghiacciaio; e nel caso specifico anche dettagli come la Biancograt (la cresta nevosa sommitale del Piz Bernina, in alto).

*Per parete di ghiaccio si intende un individuo geologico peculiare, diverso dal ghiacciaio sottostante, che si riconosce, almeno nell’ambito temperato delle medie latitudini, una dinamica di accumulo-ablazione autonoma, ad andamento sorprendentemente estivo e peri-estivo. Le sue caratteristiche principali sono: una pendenza media superiore ai 40°, la presenza di un crepaccio terminale, l’assenza di seracchi. Per maggiori informazioni vedi l’articolo pubblicato nell’apposita sezione (non ancora pubblicato…).
**L’anno 2000 non è da considerarsi come vincolo assoluto, ma come data simbolo, nel senso che se l’andamento del glacialismo nel XX secolo, nel suo complesso, può ancora essere letto all’interno di una variabilità storica naturale, il XXI è – e sarà – di fatto valutato come il prodotto di un altro clima, artificiale. Il 2000 si pone, per l’appunto, a cavallo tra questi “due mondi”.

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